domenica 10 gennaio 2021

Biodigestore della Valle del Mela: motivazione del parere negativo

La Commissione Tecnica Specialistica nelle 48 pagine del parere istruttorio conclusivo ha evidenziato e valutato le criticità che per la maggior parte avrebbero potuto essere tutte oggetto di condizioni ambientali idonee a consentirne il superamento. Tuttavia, la Commissione non ha potuto non rilevare che la Srr Messina Area Metropolitana con la Nota del 11 marzo 2020 ha informato che l'impianto da localizzare all'interno del territorio del Comune di San Filippo del Mela (Me) "non rientra tra quelli previsti nella pianificazione del Piano d'ambito di questa Srr Messina Area Metropolitana".
Infatti, la Srr ha individuato nel Comune di Monforte San Giorgio il sito potenzialmente idoneo per la realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti organici. E, a seguito di uno studio di fattibilità tecnico economico ha individuato nel sito di Mili, a supporto del ciclo depurativo dell'impianto di Mili, l'ubicazione di un impianto di "forsu" per trattare fino a 50.000 ton/anno. Inoltre, la Srr di Messina Provincia ha affidato un project financing per la realizzazione  di un impianto pubblico-privato per trattare 85.000 ton/anno di "forsu" e produzione di biometano nell'area ex discarica di Mazzarà San'Andrea.
La Commissione ha dovuto considerare e valutare che A2a non è in possesso né del nulla osta e né della titolarità dei rifiuti organici prevista dalla Nota Integrativa per le autorizzazioni all'impiantistica di titolarità privata.
Infine, valutato che l'impianto proposto da A2a non rientra tra quelli previsti nella pianificazione del Piano d'ambito della Srr Messina Area Metropolitana, che l'impianto non è conforme alla pianificazione settoriale e che A2a non ha dimostrato la disponibilità dei rifiuti organici urbani da trattare, la Commissione ha espresso parere negativo riguardo alla compatibilità ambientale.

giovedì 24 dicembre 2020

Sul NO al biodigestore della Valle del Mela

Zero Waste Sicilia, come più volte affermato, non è contraria agli impianti di biodigestione, che anzi ritiene strategici all’interno della economia circolare che l’Europa ci chiede con sempre maggiore insistenza (a partire dal New generation EU e Recovery Plan). Diversa è tuttavia la questione concernente il biodigestore proposto da A2A Energie Future, recentemente respinto dalla commissione regionale VIA-VAS. Questa bocciatura ha suscitato reazioni dure di Legambiente Sicilia, associazione industriali, partiti e parlamentari regionali.

A suo tempo Zero Waste Sicilia presentò osservazioni, perplessità ed obiezioni al progetto. A parte alcune questioni concernenti il Piano Paesaggistico, una principale obiezione era la seguente. La legge regionale 9/2010 stabilisce che siano le SRR a dover pianificare e approvare gli interventi finalizzati all’autosufficienza impiantistica d’ambito, inclusa la programmazione e la localizzazione degli impianti previsti. Zero Waste Sicilia ha sempre ritenuto che la non applicazione di questa legge fosse alla base del caos del sistema rifiuti in Sicilia. Infatti è spesso accaduto che la latitanza delle SRR ha fatto sì che privati abbiano potuto proporre impianti (digestori, gassificatori, discariche, inceneritori, ecc.) al di fuori di qualunque programmazione territoriale, senza una organica distribuzione territoriale, senza la valutazione di volumi e necessità del territorio. Accade così che, in emergenza, tali impianti vengano autorizzati (con procedure a volte sospette), e i rifiuti vadano in giro turistico per la Sicilia. 

La commissione VIA-VAS recepì questa osservazione e prescrisse al proponente di replicare. Il proponente non replicò con puntualità. Inoltre la SRR Messina Città Metropolitana, con nota prot. ARTA n. 14975 del 11.03.2020, ha affermato che “l'impianto in oggetto da localizzare all'interno del territorio del Comune di San Filippo del Mela (ME) non rientra tra quelli previsti nella pianificazione del Piano d'Ambito di questa SRR "Messina Area Metropolitana”.

Notiamo che:
1) La commissione VIA-VAS ha applicato il dettato di legge, ed il tentativo di imporre la legalità nel sistema di gestione dei rifiuti in Sicilia non può che essere visto con il più grande favore. Vien da dire “Era ora”. Cioè, Era ora che la legalità fosse il punto dirimente della programmazione degli impianti in Sicilia
2) La commissione VIA-VAS dà una lezione all’ARS, ricordando che non si può approvare un impianto purchessia, ancorché tecnicamente inappuntabile, poiché la sua utilità, funzionalità e organicità deve essere valutata all’interno di un quadro territoriale e regionale. Compito della politica.

Pertanto Zero Waste Sicilia formula il suo pieno apprezzamento per l’operato della commissione VIA-VAS e del suo presidente Prof. Aurelio Angelini.

Beniamino Ginatempo, pres. di Zero Waste Sicilia.

martedì 22 dicembre 2020

A2A Energie Future e l'impianto Forsu nella Centrale termoelettrica di San Filippo del Mela: se son rose fioriranno ...

A2A sta provando a rendere più remunerativa per i suoi azionisti la Centrale termoelettrica di San Filippo del Mela. Cosa legittima e lodevole per chi fa impresa, se fatta nel rispetto di tutte le vigenti leggi. Il primo nuovo impianto proposto nella Centrale è stato un inceneritore di rifiuti. La funzione principale di questo tipo di impianti era, ed è tutt'ora, quella di minimizzare il conferimento dei rifiuti in discarica. L'incenerimento è una delle modalità di trattamento del rifiuto urbano residuo (rur) prima del conferimento in discarica. Non è la sola modalità di trattamento dei rifiuti, come illustrato nello Studio "Costruire una strategia Ponte per i rifiuti residui" curato da Zero Waste Europe. L'Unione Europea ha preso coscienza che la pratica dell'incenerimento dei rifiuti è deleteria non solo per le immissioni nocive sprigionate dalla combustione, ma anche perché lascia dietro di sé ceneri e scorie che in gran parte richiedono lo smaltimento in discarica. Inoltre, gli inceneritori creano un effetto di blocco nella gestione dei rifiuti che spesso impedisce un ottimale riciclo e recupero di materiali a causa del fabbisogno di alimentare gli inceneritori con una determinata quantità di rifiuti, dovendo assicurare il recupero degli investimenti ed eventuali profitti.
Finalmente, con l'economia circolare si mette al centro del sistema la conservazione di materiali e risorse, minimizzando al massimo lo smaltimento in discarica e il recupero di energia dai rifiuti. Infatti, il recupero di energia dai rifiuti distrugge grandi quantità di risorse, richiede l'estrazione di nuove materie prime, perpetua un modello di economia lineare e rilascia gas serra da materiali fossili (soprattutto plastiche e materiali tessili).
Fortunatamente l'inceneritore proposto nella Centrale di San Filippo del Mela, dopo il lungo iter di Verifica di impatto ambientale (Via) è stato bocciato, anche grazie all'impegno di tanti cittadini e associazioni e amministratori del comprensorio. Tuttavia, A2a non si è data per vinta ed ha fatto ricorso al Tar.
Il secondo impianto proposto da A2a, sempre all'interno della Centrale, è un impianto di trattamento e recupero della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (forsu) con produzione di biometano e compost. La realizzazione di questo tipo di impiantistica è inesistente nella provincia di Messina. Gli impianti di recupero della frazione organica insieme agli impianti di trattamento meccanico biologico finalizzati al recupero di materia dal rifiuto urbano residuo (rur), sono gli unici impianti indispensabili per chiudere il ciclo dei rifiuti nel nostro territorio e in tutta la Regione. 
Tuttavia, l'impianto proposto, a causa della sua localizzazione (vicino ai centri abitati e, per alcune decine di metri, interno ai 300 metri dalla linea di costa), presumibilmente non sarà autorizzato. Nel documento, visionabile sul portale Valutazioni Ambientali della regione Siciliana a questo (link), A2a  risponde alle richieste del Parere Istruttorio, avanzate dalla Commissione Tecnica Specialistica per le valutazioni ambientali della Regione. 
In relazione alla "Distanza 3 km dai centri urbani" la Commissione ha posto la seguente richiesta: "L'ubicazione di un impianto di trattamento dei rifiuti obbliga al rispetto di determinate distanze dai centri urbani (realizzazione di tutte le tipologie di impianto: distanza minima 3 km dai centri abitati), pertanto vanno verificate tali condizioni".
A2a ha così risposto: "Tra i vincoli escludenti individuati dal Piano Regionale per la Gestione dei Rifiuti Urbani in Sicilia non è presente quello di dover rispettare la distanza di 3 km dai centri abitati". Quanto sostenuto da A2A non sembra corrisponde al vero. Nel nuovo Piano Regionale Gestione Rifiuti Urbani 2018 (recentemente approvato dalla Commissione Ambiente dell'ARS), come si evince dal paragrafo 6.6.6 del Rapporto Ambientale, Tabella 77 - Criteri localizzazione degli impianti, a pag. 276 viene disposto: "è fissata una distanza minima di 5 km dai centri abitati. Le distanze si intendono misurate dalla recinzione dell'impianto al perimetro del centro abitato. Il centro abitato è qui considerato come definito dall'Art. 3 Comma 1 punto 8 del nuovo codice della strada D.Lgs n. 185/1992 e smi". | Criterio Escludente".
Inoltre A2a ha sostenuto che: "La distanza che è richiesto sia garantita dai centri abitati è pari a 200 m: il nuovo impianto è stato progettato in modo da garantire tale distanza dal centro abitato più vicino". Anche questa dichiarazione di A2a non corrisponde al vero, come visto, la distanza minima è previsto debba essere 5 km. La già citata Tabella 77 stabilisce altresì: "Distanza da funzioni sensibili: strutture scolastiche, asili, ospedali, case di riposo. Per tutti gli impianti per i quali è applicabile questo criterio, la distanza da considerare è 1000 m purché l'impianto non venga localizzato in aree industriali consolidate, dove potrebbero essere già presenti attività antropiche potenzialmente impattanti".
Al successivo punto della Tabella è stabilito: "Nel caso di abitazioni sparse poste a distanze inferiori a quelle individuate per i centri abitati, dovrà essere effettuata una specifica verifica degli impatti aggiuntiva, che preveda la messa in opera di compensazioni specifiche. Le distanze si intendono misurate dalla recinzione dell'impianto". Il riferimento è alle case sparse e non ai centri abitati, come presunto da A2a.
Infine, sempre in relazione al criterio dei 3 km, A2a precisa che: "Il criterio menzionato, come peraltro specificato da ARPA Sicilia nel proprio parere richiamato nel Verbale della Conferenza dei servizi del 07/04/2020 è riportato invece nel Piano per la gestione dei rifiuti speciali adottato con ODC n. 1260 del 30/09/2014, al capitolo IX. Tale piano non risulta tuttavia applicabile al progetto in analisi in quanto i rifiuti che saranno trattati nell'impianto in progetto non sono rifiuti speciali bensì rifiuti urbani". Come già evidenziato, il criterio da applicare è quello stabilito dal nuovo Piano rifiuti che prevede si debba rispettare una distanza minima di 5 km. Tuttavia, ai fini della determinazione dei criteri escludenti degli impianti, non ci dovrebbe essere differenza tra rifiuti urbani e rifiuti speciali. Altra cosa potrebbero essere i rifiuti pericolosi, ma questo non è il caso.
In merito alla verifica della distanza dalla linea di costa, la Commissione Tecnico Scientifica ha precisato che "... occorre verificare la correttezza della linea dei 300 metri e assicurarsi che l'area di progetto sia realmente e completamente fuori da questa fascia". A2a non ha ottemperato alla verifica richiesta ribadendo che "il progetto del nuovo impianto forsu è stato definito proprio con l'obiettivo di mantenersi esterno ai vincoli paesaggistici, facendo riferimento alla cartografia del piano Paesaggistico d'Ambito 9 ed in particolare alla Tavola 27 "Beni paesaggistici" del Piano. Invero, la verifica andava fatta misurando fisicamente la distanza. Quanto riportato dalla tavola 27 potrebbe non corrispondere più alla realtà, come evidenziato (ipotizzato) nelle osservazioni di alcune associazioni.
A2a dovrebbe sapere che "l'erosione costiera è il risultato diretto e indiretto del ciclo dei sedimenti, determinate da cause naturali ma soprattutto da cause antropiche: esse sono ormai note e quantificate. Il ridotto apporto dei sedimenti al mare e l'irrigidimento dei litorali hanno determinato negli ultimi decenni importanti e preoccupanti cambiamenti delle morfologie di spiaggia emersa e sommersa e la conseguente instabilità degli arenili, a cui consegue un progressivo arretramento delle spiagge fino a minacciare la sicurezza di abitanti e infrastrutture" (fonte minambiente.it).
La prima richiesta avanzata nel Parere Istruttorio ha riguardato il Piano d'Ambito Srr Messina Area Mepropolitana. La Commissione ha chiesto di rivalutare la congruità dell'impianto con il suddetto Piano d'Ambito. In merito ai potenziali impianti previsti dalla Srr (in totale 3: Comune di Santa Teresa di Riva 10.000 t/anno; Comune di Messina 10,000 t/anno; Comune di Monforte San Giorgio 42.000 t/anno), A2a ribadisce che il suo progetto è coerente con il fabbisogno stimato dal  piano d'Ambito e si pregia di ulteriori caratteristiche (sito rientrante in area industriale, realizzato con capitale interamente privato, sarebbe gestito dalla più grande multiutility italiana leader in Italia anche nella gestione dei rifiuti). In considerazione di ciò A2a auspica che il suo progetto venga rivalutato all'interno del piano d'Ambito della SRR e, a tale proposito, ha inviato una lettera d'intenti alla Srr allo scopo di aprire un dialogo costruttivo e di collaborazione anche in funzione del redigendo Piano di gestione dei rifiuti urbani. L'iter autorizzativo dell'impianto di trattamento della forsu proposto da A2a non si è ancora concluso. Se non rose fioriranno...

domenica 4 agosto 2019

San Filippo del Mela (Me): dopo il no all'inceneritore, il si al biodigestore?


I rifiuti rappresentano una delle maggiori sfide cui dobbiamo far fronte nella nostra Isola e in particolare nella provincia di Messina. Ancora oggi, la maggior parte dei rifiuti finisce in discarica, anche la frazione organica dei rifiuti urbani, a causa della scarsità degli impianti di trattamento: in provincia di Messina non ci sono impianti per il trattamento della frazione organica dei rifiuti solidi urbani (Forsu), per il trattamento del rifiuto urbano residuo (Rur), e neanche discariche. Per questa ragione la notizia dell’istanza di avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale (Via) per la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento e recupero della frazione organica dei rifiuti solidi urbani, con produzione di biometano e compost, nel Comune di San Filippo del Mela, non ha destato particolare scalpore o allarme. L’istanza di avvio del procedimento è stata presentata il 15 maggio 2019 da A2A Energiefuture, mentre la documentazione relativa al progetto è stata pubblicata sul portale artasicilia.eu il 5 giugno 2019.
A differenza del progetto che ha riguardato l’impianto di incenerimento dei rifiuti con recupero energetico, proposto anch’esso da A2a, che ha visto la netta contrarietà dei cittadini e degli Enti locali del comprensorio del Mela, per il “biodigestore” sembra esserci una buona accettazione.
In questi giorni scade il termine per presentare osservazioni da parte del pubblico. Le osservazioni e i pareri degli Enti chiamati ad esprimersi sul progetto saranno anch’essi pubblicati a breve e si potrà capire qual è il giudizio complessivo sul nuovo impianto.
Il biodigestore ha un minore impatto ambientale rispetto all’inceneritore. Tuttavia, per essere autorizzato deve anch’esso rispettare determinati vincoli che possono costituire motivo di esclusione dalla possibilità di autorizzazione. A2a Energiefuture nella documentazione prodotta, esclude che ci siano interferenze del progetto con i vincoli escludenti.
A prescindere dal reale rispetto o meno dei vincoli che potrebbero promuovere o bocciare il progetto, si riportano due pareri di diverso tenore, il primo favorevole e il secondo contrario, di due anonimi lettori del blog:
1.   Siamo sommersi dai rifiuti. Non disponiamo di alcun tipo di impianto. Anche nei comuni dove si fa la raccolta porta a porta, per la mancanza di impianti, l’umido raccolto finisce comunque in discarica. Se dobbiamo aspettare che siano le Srr (i sindaci dei comuni) a programmare, localizzare e bandire gare o manifestazioni di interesse per realizzare questi impianti, passerà almeno un decennio. Il biodigestore proposto da A2a è una opportunità da sfruttare.
2.  Il nuovo impianto viene proposto in un’area ambientalmente devastata, dove i risultati dell’ultimo studio “Sentieri” attestano che le malformazioni congenite sono +80% rispetto ai casi attesi. L’abnorme eccesso di malformazioni congenite è addebitabile in massima parte alla raffineria. Tuttavia qualsiasi nuovo impianto venga aggiunto in quell’area (senza aver prima eliminato altri impianti inquinanti presenti) per quanto possa essere modesto l’impatto delle emissioni, peggiorerà la situazione. Non è saggio costruire nuovi impianti inquinanti e pericolosi in un’area industriale ad elevato rischio ambientale. La Centrale A2a e la limitrofa Raffineria sono a rischio di incidente rilevante.

venerdì 28 giugno 2019

Premio Internazionale Aimée Carmoz per la Sostenibilità Ambientale ed altre iniziative in suo nome

Aimée Carmoz
Aimée Pierrette Carmoz (02.08.1929-23.05.2019) è stata una grande combattente ambientalista e centinaia sono state le sue battaglie in difesa dell'ambiente, per la tutela del paesaggio, per il perseguimento dell'orizzonte Rifiuti Zero, per le energie rinnovabili, etc.. Famosissimo fu il documentario "La crociera delle bucce di banana", riguardo al trasporto via mare dei rifiuti organici di Stromboli, l'Isola in cui aveva scelto di vivere.
Allo scopo di commemorare la sua figura preclara, un comitato spontaneo di associazioni, enti, funzionari, cittadini ed imprese, denominatosi "In ricordo di Aimée Carmoz", si sta impegnando su varie iniziative - fra cui l'autosufficienza energetica e della gestione dei rifiuti nelle isole Eolie e le isole minori - ed il Premio Internazionale Aimée Carmoz per la sostenibilità ambientale.

Si intendono premiare tesi di laurea, progetti di ricerca e/o idee imprenditoriali innovative che si occupino di:
  • crescita della coscienza ecologica presso cittadini, imprese private e pubbliche, enti locali, società partecipate pubbliche, istituzioni e governi;
  • sviluppo della economia circolare e della riconversione ecologica dell'economia;
  • lotta alle alterazioni climatiche;
  • crescita di energie e materiali rinnovabili;
  • risparmio di materia e energia;
  • sobrietà nei consumi e nuovi stili di vita;
  • strategia rifiuti zero.
Per finanziare questo premio e le altre iniziative ci si affiderà ad un crowd funding che questo appello intende lanciare. Sono ammessi contributi e/o liberalità e patrocinio di enti pubblici e di privati, ma non saranno accettati quelli di società ed imprese il cui core business è basato su incenerimento, pirolisi, gassificazione e smaltimento in discarica dei rifiuti. Ognuno si senta libero di versare la somma che riterrà opportuna sul conto corrente dedicato solo a questa finalità intestato a:

Zero Waste Sicilia
presso Intesa San Paolo, Filiale 55000 Piazza Paolo Ferrari 10, 20121 Milano
IBAN: IT96 R030 6909 6061 0000 0166 968
Codice BIC: BICITITMM

Causale del Versamento: In ricordo di Aimée Carmoz.

Il comitato "In ricordo di Aimée Carmoz" si riserva di accettare la donazione.

L'ammontare del premio o dei premi sarà stabilito sulla base dei fondi raccolti e sarà presentato il prossimo 2 agosto 2019 in Stromboli (ME).

Fonte: Zero Waste Sicilia

martedì 4 giugno 2019

Impianto di digestione anaerobica a San Filippo del Mela


Bisogna che tutti si sia consapevoli dell’esigenza di dotare la Provincia di Messina della necessaria impiantista per il trattamento della Forsu (Frazione organica dei rifiuti solidi urbani). Siamo la sola provincia totalmente sprovvista di tali impianti. In considerazione della proposta, presentata da A2a, di un impianto per la produzione di biometano e compost dalla Forsu, da costruire nella ex Centrale elettrica di San Filippo del Mela, sarebbe opportuno promuovere un approfondimento sul progetto in questione (quando disponile alla consultazione), organizzando uno specifico incontro sul tema e avviando un confronto con la Ditta proponente, esperti del settore, le autorità d’ambito e regionali e le amministrazioni comunali interessate. I cittadini della valle del Mela hanno il diritto di avere informazioni specifiche sul progetto ed essere pubblicamente informati sui vantaggi e svantaggi, costi per la comunità e impatti ambientali. Tra le cose da valutare, segnalare e osservare in questo confronto, ci dovrebbero essere:
- la congruità della capacità di trattamento dell’impianto stimata in circa 75.000 ton/anno;
- la congruità dell’investimento di 35 milioni di euro per la realizzazione dell’impianto;
- la congruità di un solo impianto al servizio di tutto per tutto l’ambito provinciale;
- la congruità del business plan per capire i costi economici a carico della comunità (costi di conferimento della frazione organica da raccolta differenziata)
- la congruità del sito proposto che è sottoposto a vincolo paesaggistico;
- l’opportunità di valutare un sito alternativo a quello proposto;
- gli impatti ambientali, tipologia e entità;
- la congruità del piano di viabilità dei camion in ingresso e in uscita dall’impianto, in modo da evitare quanto più possibile il passaggio nelle zone urbane e in aree sensibili (scuole, asili, ecc.) e un adeguamento della rete stradale che consenta che il transito avvenga in sicurezza per i mezzi stessi e per i cittadini che vivono, lavorano o transitano presso il percorso;
- vengano esplicitati pubblicamente vantaggi e svantaggi e i costi per la comunità e le informazioni siano disponibili per tutti, attraverso un’attività di informazione e comunicazione rivolta a tutta la cittadinanza;
- sia previsto un adeguamento della tariffa a partire dal momento in cui inizia il conferimento all’impianto (serve preparare un piano preventivo in tal senso), in modo tale che i cittadini vedano un beneficio immediato derivante dal cambiamento in atto;
- il buon funzionamento dell’impianto dipende anche (e soprattutto) dalla qualità della frazione organica dei rifiuti in ingresso. Vista quindi l’importanza di avere una Forsu da raccolta differenziata di buona qualità per il conferimento all’impianto, si prevedano azioni di sensibilizzazione della cittadinanza per migliorare la raccolta differenziata e per sensibilizzare sull’importanza del ruolo di ciascun cittadino (in tutto il territorio coinvolto dal conferimento dei rifiuti organici presso l’impianto);
- si preveda il riutilizzo gratuito del biometano prodotto come carburante per alimentare i mezzi utilizzati per la raccolta e il trasporto dei rifiuti in tutto l’ambito;
- le alternative alla digestione anaerobica.

Il Testo unico ambientale assegna inequivocabilmente alla Regione il compito di determinare il fabbisogno di impianti di gestione dei rifiuti e dunque anche degli impianti di trattamento della Forsu. Ciò dipende dall’esigenza di assicurare che la distribuzione dei suddetti impianti sul territorio regionale sia tale da garantire il rispetto dei principi di precauzione, di prevenzione e di proporzionalità, e così la sostenibilità ambientale, oltre all’auto sufficienza di ogni ambito territoriale.